A Chiusaforte Silvio intrecciava canestri con mezzo cuore e il cuore dei bambini intorno io dico ti ho visto nella mia veglia nel respiro acceso dell’alba tra il fischio e il silenzio e le dita andavano di vinco in vinco come un’acqua nervosa, una spiegazione raccolta nel tempo dietro questo tempo a mezza veglia siamo venuti, io con le pupille di bimbo e allora trattieniti adesso che torno dentro il tuo odore di povero nei boschi dove andiamo si dice con lo sguardo le labbra un profilo chiuso, il passo un passo radicato qui, dove sono ora, nel battito del giorno alla finestra nel sonno lasciato, nel millesimo di me dove ogni debolezza è stata offerta la pietra aperta, la luce toccata.